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lunedì 29 luglio 2013

FF#1, CAP 3: RIO VERDUZZO

~Capitoli Precedenti~

 1.Stupido Libro! 
 2.Claire, Carlo e i Verdoni





CAPITOLO TRE: RIO VERDUZZO

Esiste un luogo, in qualche dove,
un luogo di estro e di fervore.
Un luogo sferzante ed echeggiante,
un luogo di assidua ispirazione.

C'è chi dice si trovi un po' là,
e chi, invece, un po' qua.
Sarà per questo che lo chiamano
Oxfordilàediqua.
Chi vi è nato, mai ne è uscito!
E nessuno lo ha mai visitato.
Questo almeno pensa il menestrel
che ingenuo canta questo mito.

Dio benedica il fecondo spruzzo
che diede origine al Rio Verduzzo!

Io e Dio ne abbiamo ampiamente discusso, e non c'è ragione per cui voialtri non dobbiate essere informati sull'attuale dinamica delle cose.

Come spesso accade quando si abita in qualcosa di gestito da altri, molti di voi avranno certamente un minimo da obiettare, ad esempio, rispetto all'aumento di prezzo delle carote Imperator, o alla prospettiva di essere rimpiazzati da un diabolico nugolo di microbi che ha impudentemente pianificato una lenta e progressiva estinzione della flora terrestre. Le lamentele sono comprensibili in fondo, specie in rapporti di locazione ormai in atto da innumerevoli secoli e in cui la massima interazione fra le parti avviene tramite il canto di noiose nenie in appositi luoghi di culto. 
C'è poco da fare però, l'ultima parola spetta sempre al Sommo Locatore, e a noi morosi locatari resta solo il tempo prima dello sfratto.
Ossi duri, quei microbi. Hanno fatto un'offerta talmente succulenta che Dio non ha saputo rifiutare. Un preavviso di due miliardi di anni è tutto sommato abbondante, e poi i pianeti di oggi si svalutano come nulla, magari saremmo stati costretti a toglierci di torno lo stesso.
Così abbiamo costruito un altro universo. Ehm, cioè, ha. HA costruito.
Io non c'entro proprio niente, è stato lui a combinare il pasticcio e per provarvelo, ho fatto uno stamp dal mio schermo pc:





Ok, andiamo con ordine.
Mi intrattenevo con il Duca di Cambridge in una vivace conversazione riguardante le impercettibili irregolarità dei pois dipinti a mano sulle scarpe italiane di Kate e nel frattempo tracann... centellinavo Rum giamaicano, quando Dio mi ha contattata, informandomi che la Terra era esplosa.
Trovandomi sulla Terra mi è risultato abbastanza difficile credergli, ma poi, attraverso il fondo della bottiglia, ho visto qualcosa di strano.
Nella vita può succedere a chiunque di vedere elefanti alati e rane xenops incredibilmente grandi, ma ci sono cose che si possono vedere soltanto attraverso il posteriore di un distillato come si deve.
Più tardi ho saputo che era stato qualcosa come un "getto pressurizzato di energia creativa"  a schizzare così in alto dalle profondità del pianeta, e non liquido seminale montato a neve come avevo erroneamente ipotizzato. La Terra, o meglio la sua carica creativa, era esplosa. Niente di più catastrofico di un brufolo schiacciato: nuovo pus... ehm, liquame creativo dall'aspetto rivoltante si sarebbe formato di lì a poco nelle remote profondità del nucleo, e a seguito di un lieve, oscillante calo di idee equilibrate tutto avrebbe ripreso a funzionare come al solito.
 Da quel giorno ho guardato spesso verso nord, domandandomi che cosa potesse essere accaduto alle persone e ai luoghi investiti dal getto. Chiamatemi miscredente, ma non ero totalmente sicura che l'esplosione avesse causato solamente qualche "scompenso".
Se era il contatto con quel liquido schifoso a rendere l'uomo così speciale chissà, magari quello spruzzo diretto poteva aver generato un bel laghetto, oppure un fiumiciattolo, un rio. E forse, magari, questo piccolo fiume di creatività avrebbe potuto trasformare gli abitanti dei sobborghi vicini in geni, impregnando l'aria di idee straordinariamente acute e sbalorditive.

Già.
"Salite sul cofano! Hop hop!"
Idee.
"E adesso afferrate il tergicristallo! Così, bene!"
Straordinariamente.
"Massaggio infragluteale! Eddai!"
Acute.
"Shake-shake-shake-shake!"
"Stringi quelle chiappe, dottore! E lei muova quel bacino, Eugenia! Lo comprima meglio, quel tergicristallo!"
Praticamente, sbalorditive.
"Molto bravi. Adesso passiamo ai fanali ..."

Nel preciso momento in cui Claire li aveva invitati a parcheggiare l'auto in salotto, la vecchia Eugenia era stata pervasa da una sensazione insolita. Si trattava, più o meno, della stessa sensazione che si prova quando si acquista un pacchetto relax in una Spa sudamericana e poi per sbaglio ci si ritrova a farsi ispezionare l'ano.

"Andremo a quel corso, chiaro" aveva detto Carlo giorni prima. "...ma solo per avvicinarci a quella sgualdrina e sgraffignare l'anello!"
"Chiaro, solo per avvicinarci a quella sgualdrina" aveva ripetuto lei.
C'era stata una breve, eppure intensa pausa, nel corso della quale la vecchia avrebbe giurato di aver visto Carlo arrossire. Effettivamente stava iniziando a fare un po' caldo, in quella stanza.
"Mi sembra chiaro", aveva detto poi, emergendo da un'attenta riflessione, "che noi due non ci faremmo mai coinvolgere in...in attività di questo genere, se non fosse per l'anello". Posò gli occhietti rossi su uno sticker grande mezzo palmo, che altro non era che un numero di telefono guarnito di parole come "Prenota", "Auto-massaggio", "Piacere" e "Gratuitamente".
"Certo che no", aveva risposto Eugenia, ricordando il suo unico rapporto sessuale avvenuto circa sessant'anni prima con un tizio dal pene piccolo che poi, oltretutto, era morto*.
C'era stata un'altra pausa, e stavolta avrebbe potuto giurare di aver visto Carlo asciugarsi un rigagnolo di saliva dal mento.
"Mi... mi chiedevo se sapessi...a grandi linee...per curiosità, ecco, in cosa...incosaconsiste..."
"B-beh", aveva balbettato lei. "Potrebbe trattarsi di ... di un massaggio alle scapole. Confesso che mi...mi piacerebbe molto imparare a massaggiarmele. Solo se questo può aiutarti a riavere l'anello, s'intende."
"Certo, certo. Mmsì, beh, stando così le cose penso che, sì, sia doveroso fare questo sforzo. Per poter riavere l'anello, ecco."

Una cosa soltanto avevano in comune, lei e Carlo. Avevano sempre vissuto o da soli, o in compagnia di esseri particolarmente minuti e brutti.
Carlo abitava nei dintorni del Rio, su una cosa chiamata Monte Fata o qualcosa di simile. Molto gay, come cosa**. Glielo aveva accennato il giorno in cui lui e l'ormai defunto Gorg le erano piombati in casa minacciando di uccidere la sua parrucca.

"Un, due, un, due! Lustrate il fanale, un, due!"

Col senno di poi avrebbe dato assolutamente retta alla strana sensazione che aveva provato mentre parcheggiava in salotto. Le strane sensazioni non arrivano mai per caso. D'altro canto, è piuttosto raro imbattersi in un corso di auto-massaggio che riguardi letteralmente il massaggio di auto, seppur abbinato a esercizi ginnici di dubbio gusto. Si può sempre cadere dalle nuvole o, in questo caso specifico, può sempre caderti un tergicristallo fra le natiche.
Era solo questione di tenacia. Una volta impossessata dell'anello si sarebbe liberata del malefico Carlo e avrebbe avuto l'opportunità di realizzare il suo sogno.
Questa storia stava davvero incominciando a stressarla. Da qualche giorno, ad esempio, c'era un'orrenda macchietta sul frigo, e non aveva nemmeno avuto il tempo di passarci sopra lo sgrassatore. Da un'innocua impronta di sugo si sarebbe potuti facilmente arrivare a un mucchio di biancheria non stirata, pensava, o peggio mal piegata, o scolorita. Quando si cerca disperatamente qualcosa, concluse, bisogna stare sempre attenti a non perdere sé stessi.

"Hop-là! Fate pressione, su quei sedili!"

L'unica cosa che sicuramente non avrebbe perso, era il tono muscolare.

Benedetto te, o caro spruzzo
che generasti il Rio Verduzzo!
Mai facesti un error,
anzi col tuo gran vigor
Creasti il mondo di beltà
che è Oxfordilàediqua.

Tariffa Menestrello ordinaria, in tutto sono 3 scellini.
Orsù, chi è che paga?

TO BE CONTINUED ...


*Si era suicidato a causa del suicidio del suo pene.
Il nostro Istituto si pone l'obiettivo di assicurare un decesso efficace e sicuro a tutti i peni di dimensioni trascurabili i quali desiderino interrompere la propria esistenza. Qualsiasi tipo di ricordo riguardante dimensioni e/o performance effettuate in vita verrà offuscato dal passare degli anni ed in maniera direttamente proporzionale alla ferocia del trapasso scelto. Per maggiori informazioni e preventivi rivolgersi alla nostra equipe prenotando una visita gratuita sul sito www.IstitutoperlaDiffusionedelleTecnichediMorte.org
Avviso a cura di IDITEM-Istituto per la Diffusione delle Tecniche di Morte
Via delle Fiaccole 30, 5000100 Oxford.

**Non che non le piacessero i gay, anzi una volta ad uno aveva pure dato da mangiare. Carlo, però,  era troppo rozzo per essere gay, per non parlare del fatto che una volta lo aveva visto sbavare.


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